Non ci siamo proprio. Il primo dicembre comincia l’inverno meteorologico, ma comincia con il piede sbagliato. Infatti, dopo la sfuriata artica che però ha avuto effetti più concreti al centro ed al sud, ecco che l’alta pressione del nord d’Africa si appresta a rovinare la festa a moltissime persone.
La rovinerà agli operatori turistici delle località appenniniche, perché l’abbondante neve caduta nei giorni scorsi si scioglierà rapidamente durante le miti giornate anticicloniche, la rovinerà agli operatori turistici delle Alpi, dove la neve ancora non c’è e dove non sarà possibile spararla per via delle temperature troppo elevate, e la rovinerà a tutti quegli amanti degli sport invernali che vedono compromessi i sogni bianchi ancora per molto tempo. Certo ne trarrà beneficio la bolletta energetica, che dopo una buona parte di novembre fortemente sopra media, ora troverà da risparmiare anche sull’avvio di dicembre.
Non resta che visualizzare graficamente il responsabile delle forti anomalie termiche e pluviometriche di questi ultimi tempi: il potente anticiclone africano. Eccolo all’opera la mattina del 2 dicembre:
Ancora una volta l’alito africano si spinge fin oltre le Alpi influenzando non solo l’Italia, ma anche buona parte dei paesi vicini. Fino a quando durerà? Difficile dirlo con certezza. Queste figure bariche sono molto dure a morire e lasciano spazio ad altre configurazioni molto lentamente. Insomma, freddo e neve sono molto lontani ancora. Sole e nebbie, invece, sono dietro l’angolo. Fino al ponte dell’Immacolata non si vedono grossi cambiamenti.
Allora godiamoci il risparmio energetico e gli amanti del freddo e della neve si dotino di tanta pazienza: ne avranno davvero bisogno.
Buona settimana dal PML
Foto anteprima: la Muzza in una mattina di fine autunno (M. Costagliola)