Mentre nella scorsa analisi abbiamo cercato di descrivere i fenomeni che si sono verificati nella stratosfera, ora scenderemo di quota per vedere quali saranno, secondo i modelli, le ripercussioni sulla troposfera, cioè sulla parte dell’atmosfera in cui si svolgono tutte le vicende meteorologiche, per cercare di capire come ne verrà condizionato il fine settimana..
Partiamo dalla situazione in quota a 500 hPa, prevista per le ore 12 di oggi, giovedì 22 febbraio e centrata sul Polo Nord:
la scissione del vortice polare, avvenuta nei giorni scorsi nella stratosfera, si sta trasferendo nei piani bassi dell’atmosfera. Un cuneo di alta pressione partendo dall’Atlantico e passando dalla Gran Bretagna cerca di dirigersi verso la penisola scandinava, spezzando il vortice polare in due lobi.
Questa manovra si concluderà domenica ed il risultato sarà lo spostamento da est verso ovest di uno dei due lobi, pieno zeppo di aria artica continentale, formatasi durante tutto l’inverso al di sopra delle lande innevate della Siberia.
Questa massa d’aria artica è contraddistinta da due caratteristiche: è molto fredda e proprio per questo è più densa di tutte le altre masse d’aria che ci possono raggiungere, per cui ha uno spessore limitato attorno ai 1000-1500 m.
Per vederne allora il suo tragitto dobbiamo passare ad esaminare i modelli che descrivono la temperatura attorno a questa quota, cioè quelli a 850 hPa, partendo dalla situazione odierna:
si possono notare facilmente due centri di alta pressione, caratterizzati da venti che circolano in senso orario, situati il primo sulla penisola scandinava,il secondo appena al di sotto della penisola di Kola, in Siberia. Un vortice invece di bassa pressione, con venti che circolano in senso antiorario, domina il Mediterraneo.
Le gelide temperature dell’aria artica siberiana, che oscillano tra i -15 e i -25°C, nella giornata di oggi stanno ormai raggiungendo la Germania. A mezzogiorno di domenica 25, la situazione dovrebbe essere questa,
con l’aria artica che inizia a penetrare in Francia. Appare molto evidente l’azione di blocco delle Alpi, che fino a questo punto riescono a deviarla ed a contenerla. Ad est però, nei pressi del Carso, essa si sta accumulando ed a giudicare dalla velocità sostenuta del vento che viene previsto dal modello in questa zona, si prepara a superare, attraverso la porta della Bora le alture delle Alpi orientali.
Dodici ore dopo, cioè tra la mezzanotte di domenica 25 e lunedì 26, essa inizierà ad invadere da est la pianura padana, sotto forma di forti venti orientali. Ad oggi, i modelli, anche se ancora con qualche incertezza, sembrano indicare che la pianura padana verrà interessata dall’invasione di aria artica continentale, che potrebbe coinvolgere, anche se in tono minore, anche le regioni dell’Italia centrale.
A questo proposito è molto eloquente la carta dell’anomalia di temperatura prevista a 1500 m di quota per martedì 27, che, viste l’incertezze ancora esistenti, con cautela, potrebbe essere presa come una indicazione grossolana di fin dove potrebbe arrivare l’invasione di aria siberiana. In essa possiamo notare inoltre, ancora una volta, l’effetto barriera delle Alpi, che riescono in ogni caso a bloccare a nord la parte più fredda dell’irruzione.
Interessante è anche il confronto dei soliti grafici a “spaghetti” previsti per le varie città italiane nei prossimi giorni, confronto che ci permette di farci un’idea di quale sarà l’intensità di questa irruzione.
Partiamo da nord esaminando i grafici delle temperature previste a 1500 m di quota rispettivamente a Trieste:
dove dovrebbe arrivare l’isoterma di -15°, nel Lodigiano,
con l’isoterma di -13°, mentre a Torino dovrebbe arrivare l’isoterma di -10.
E’ questa la dimostrazione di come, una massa d’aria spostandosi su di un territorio, tenda a trasformare le proprie caratteristiche a causa delle caratteristiche della massa d’aria che va a sostituire.
Per analizzare invece fin dove potrebbe spingersi l’irruzione artica lungo lo stivale italiano esaminiamo i grafici previsti per Napoli,
dove potrebbe arrivare una -5°, mentre a Reggio Calabria gli effetti dovrebbero essere veramente esigui.
Riguardo al tempo che farà nel fine settimana è presto detto, cielo coperto e niente sole, possibilità di precipitazioni da deboli a moderate,
come possiamo vedere dal modello cumulativo delle precipitazioni per i prossimi 4 giorni. Tra questa notte e la mattinata di venerdì 23 vi potrebbe essere una piccola probabilità di vedere qualche fiocco di neve, soprattutto nel basso lodigiano.
Da segnalare nella giornata di domenica la tendenza del vento ad aumentare la propria velocità man mano che passeranno le ore, fino a raggiungere il massimo di vorticosità nella tarda serata, in concomitanza con la fase più intensa dell’arrivo dell’aria artica continentale.
Sempre nella giornata di domenica il rischio di nevicate nel lodigiano ed in genere in buona parte della pianura padana come prospettato dai modelli:
Un consiglio:seguite la prossima analisi per gli ultimi aggiornamenti e per uno sguardo sulle novità della prossima settimana.
Foto di anteprima by ab